Una sindrome di nome focale musicista distonia, costituito da un disturbo del movimento che rende difficile o impossibile per gli interpreti fanno il loro lavoro correttamente da un danno motorio che colpisce in maniera incontrollata muscoli che utilizzano: le dita di pianisti e chitarristi, la bocca dei suonatori di vento e persino le corde vocali dei cantanti.
Il disturbo prende il nome dalla distonia, un insieme generico di malattie neurologiche che provocano contrazioni involontarie dei muscoli e che provocano torsioni e ripetizioni di movimento. All’interno di quella famiglia c’è un ramo professionale: scribi, orologiai, calzolai, stenografi o cucitrici soffrono di questa malattia derivante da un lavoro meccanico e ripetitivo. Anche quello dei musicisti porta il cognome professionale. C’è pochissima letteratura fino a qualche anno fa. L’interprete che soffre non sa quello che ha e non può capire perché improvvisamente i muscoli non rispondono come sempre ad un lavoro creativo che fa da bambino. E, a differenza di altri professionisti, quando lo sa, tace per paura di perdere il lavoro.
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