Si dice che la coscienza sia la conoscenza condivisa, la comprensione o il mondo interiore. È un insieme di funzioni cerebrali che sono state spiegate da diverse prospettive. È la conoscenza immediata che un individuo ha della propria esistenza, delle proprie azioni e del mondo esterno. È uno stato fisiologico del sistema nervoso che varia a seconda del dominio temporale e spaziale delle sue operazioni neuronali, consentendo in ultima analisi la comparsa di comportamenti complessi e consapevoli.
Consapevolezza individuale: si riferisce alla consapevolezza di sé e di come l’ambiente può danneggiarla o favorirla. Stabilisce cosa è bene e cosa è male per se stessi.
Cioè, la coscienza è il risultato di diversi processi cerebrali, stabiliti geneticamente, di cui alcuni apprendono parametri con cui l’individuo si identifica, adottati dalla società umana e dall’esperienza.
È concettualmente legata a cognizione, mente, psiche, percezione, ragionamento, intelligenza, apprendimento, creatività e altri processi cognitivi.
La mente cosciente può discernere quali informazioni accettare e quali scartare. La mente cosciente può scegliere quali pensieri creare e far crescere. A differenza della mente subconscia, non può farlo. La mente subconscia crea automaticamente pensieri e oggetti mentali in risposta a tutto ciò che percepisce.
Gli stati di coscienza sono studiati dalla psichiatria, dalla psicologia, dalla neurologia e dalla medicina, e sperimentati, o almeno tentati di essere indotti, con droghe, privazione del sonno, meditazione, yoga.
La valutazione della coscienza avviene in tre fasi:
- Assenza/presenza di coscienza:
Se la persona parla o si muove spontaneamente, si determina la presenza di coscienza; cioè, la persona è cosciente. In caso contrario, il contatto fisico, come prenderle la mano e parlare chiaramente per ottenere un qualche tipo di risposta, ci aiuterà a determinare lo stato di assenza.
– Qualità della coscienza:
Per valutare la sua qualità di coscienza, gli viene posta una serie di domande semplici e di facile comprensione per determinare se:
- parla in modo coerente (sa dove si trova, conosce la data).
- parla in modo coerente ma disorientato, cioè c’è un’iniziale perdita di coscienza.
- parla in modo incoerente o incomprensibile.
- È sonnolenta e reagisce solo alle parole o al tatto.
- Qualità dell’incoscienza:
In caso di perdita di coscienza e per valutare i danni che il paziente può avere, si cerca di ottenere una risposta fisica pizzicando il braccio nel caso in cui reagisca. L’infermiere procederà ad altri stimoli e test dei riflessi per approfondire l’equilibrio neurologico.
Livelli di coscienza
- Tecnica.
- Allarme.
- Letargico.
- Stupore.
- Comatoso.
La coscienza dà origine alle 12 funzioni mentali quali:
Identificazione, confronto, analisi, sintesi, classificazione, codifica, decodifica, proiezione di relazioni virtuali, differenziazione, rappresentazione mentale e trasformazione mentale.
Le funzioni cognitive più importanti sono l’attenzione, l’orientamento, la memoria, la gnosi, le funzioni esecutive, la prassi, il linguaggio, la cognizione sociale e le abilità visuospaziali.
La funzione mentale integra, analizza e confronta tutti i tipi di informazioni esterne o interne per trarre conclusioni, creare nuove idee, comunicarle, dirigere il funzionamento di altri organi, decidere e intraprendere azioni volontarie o involontarie che influenzano il nostro comportamento, le altre persone e l’ambiente in cui viviamo intorno a noi.
La coscienza comprende diversi processi mentali, intrecciati o meno, che non sono stati completamente decifrati dalla fisiologia. È un insieme di funzioni con diversi gradi di sviluppo che, tra l’altro, classificano le cose come buone o cattive. Un’altra funzione importante e più sviluppata della coscienza è la funzione della ragione. La coscienza permette il ragionamento, che insieme dà all’individuo la volontà sulle cose in cui usa le sue risorse, e la capacità di ricordare, che gli permetterà di affinare le azioni future o la capacità di trasmettere agli altri. Con tutto questo, in breve, dà all’individuo la volontà.
La coscienza spinge persone diverse in direzioni diverse, a seconda delle loro convinzioni. Questo dimostra che ha una doppia natura, istintiva (determinata geneticamente) e appresa. Mentre le diverse capacità della coscienza sono geneticamente determinate, la scelta dei soggetti di interesse è appresa o acquisita per imprinting.
L’alterazione della coscienza è una costante che compare nella maggior parte dei problemi psichiatrici e in un gran numero di problemi medici. Nel suo stato normale, la coscienza permette al soggetto di dare una risposta appropriata agli stimoli sensoriali e di senso. In particolare a quelli più complessi: stimoli verbali, come l’ascolto, e spaziali, come la guida. Si differenzia dalla veglia, in quanto la veglia dipende solo dal sistema reticolare e la veglia è la capacità del sistema nervoso di adattarsi a una nuova situazione.
I fattori causali più comuni sono: traumi, incidenti cardiovascolari, farmaci e altri avvelenamenti. Febbre, disturbi metabolici, meningite, infezioni, tumori cerebrali, disturbi convulsivi, scompenso cardiaco.
L’alterazione della coscienza è un sintomo. Il caso più grave è l’arresto cardiorespiratorio, che richiede un rapido allarme ai servizi di emergenza e la rianimazione cardiopolmonare.
Se la persona non reagisce ma respira, bisogna proteggere le sue vie respiratorie, mettendola in posizione laterale di sicurezza, sperando di determinare la causa di questo stato.
Se la persona è cosciente ma presenta disturbi della coscienza: sonnolenza al di fuori del ritmo naturale del sonno, parole incoerenti o incomprensibili, cambiamenti di umore rapidi e incomprensibili, atteggiamento aggressivo, è necessario chiamare le squadre di emergenza e descrivere le condizioni della persona. e poi seguire i loro consigli.
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