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La chemioterapia viene utilizzata a seconda delle fasi e del successo della chirurgia, come terapia adiuvante per eliminare eventuali cellule maligne che sono sopravvissute all’operazione.

Il numero di cicli di trattamento che il paziente oncologico ovarico riceverà dipenderà dallo stadio della malattia in cui si trova. In questo tipo di cancro la chemioterapia può essere somministrata in una vena (endovenosa o IV) o nell’utero. Recentemente hanno incorporato al trattamento di chemioterapia una terapia antianglogena con un anticorpo monoclonale contro VEGF che migliora significativamente la prognosi del carcinoma ovarico.

Nei pazienti trattati per carcinoma ovarico è molto importante individuare le recidive precocemente, pertanto dovrebbero essere eseguite revisioni periodiche, che di solito avvengono ogni tre mesi durante i primi due anni, e successivamente ogni sei mesi. Queste recensioni possono includere:

  • Esame fisico e pelvico.
  • Analitica: ematologia, biochimica e marcatori tumorali (Ca 125).
  • Test di imaging: ultrasuoni, tomografia computerizzata (CT), tomografia a emissione di positroni (PET) o risonanza.

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